Champions, Porto-Milan 1-0: rossoneri ancora sconfitti e quasi eliminati

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PORTO – Ai portoghesi, che hanno il gusto dell’iperbole, non è parso vero di potere etichettare la vittoria del Porto sul Milan con la più scontata metafora mitologica: Rafa Leao cade al Dragao. In realtà, senza scomodare il mito, né draghi e leoni, il risultato ha semplicemente obbedito alle premesse: indebolita dalle assenze di Maignan, Hernandez, Brahim Diaz e Rebic, la vicecapoclassifica della serie A ha ceduto secondo logica a un’avversaria più abituata al palcoscenico e più provvista di attori di livello medio superiore. Tanto è bastato a Sergio Conceiçao, anche se la netta prevalenza nel controllo del gioco si è risolta in una lunga serie di tiri murati o fuori misura – a eccezione del precoce palo su rasoterra di Luis Diaz – e anche se l’azione decisiva, poco prima di metà ripresa,  ha prestato il fianco alle proteste milaniste: la spinta su Bennacer di Taremi, che ha sbilanciato il centrocampista algerino e ha liberato Luis Diaz al rasoterra non irresistibile e fatale a Tatarusanu, poteva anche essere giudicata irregolare. L’arbitro tedesco Brych, confortato dal Var, non l’ha ritenuta tale, finendo per scrivere l’esito di una serata che non chiude ancora la Champions del Milan, però la compromette di sicuro. Il 3 novembre, quando il Porto farà visita a San Siro, la vittoria è obbligatoria. Le speranze di qualificazione agli ottavi di finale sono diminuite, ma non ancora svanite, perché il mattatore Liverpool ha violato anche il domicilio dell’Atletico Madrid. 

<<La cronaca della gara>>

Milan, Pioli: “Siamo stati poco lucidi, dell’arbitro non parlo”. Ibrahimovic: “La peggiore gara in coppa”

19 Ottobre 2021

Il girone di ferro si conferma tale

Certo è per ora che il girone di ferro della Champions tale si sta confermando per il Milan, dopo tre partite sempre ultimo a zero punti. Il primo quarto d’ora del ritorno nella nobiltà d’Europa era stato una sofferenza – quasi un tremendo rito iniziatico al cospetto dell’impetuoso Liverpool – ma via via proprio la capacità di soffrire si era dimostrata un certificato di riammissione. Invece ieri la terza sconfitta ha un po’ scolorito il timbro. Nel torneo delle stelle vince chi ne ha di più e Sergio Conceiçao si è accontentato delle sue due più luccicanti – la virtuosa ala colombiana Luis Diaz e lo smaliziato centravanti iraniano Taremi – per inguaiare Pioli, che ha scelto di non ripudiare la propria tattica e ha mantenuto Calabria a destra appunto per frenare il rivale che più lo spaventava. Ma l’unico Diaz superstite, in assenza di Brahim, ha comunque scardinato la difesa, assecondato nelle sue incursioni in area dal centravanti Taremi, una specie di astuto rapace che l’anno scorso aveva già infastidito assai la Juventus e che ha messo in insolita crisi Tomori. Otavio, a destra, ha denudato tutta la fragilità di Ballo-Touré, il terzino sinistro che avrebbe dovuto non fare rimpiangere Hernandez. Anche Saelemakers e Leao, poco profeta in patria dopo il recentissimo esordio nella Nazionale portoghese in staffetta con Cristiano Ronaldo, avrebbero dovuto fare qualcosa che non  hanno fatto: punzecchiare sulle fasce.

Le pagelle di Porto-Milan: Luis Diaz inarrestabile, Ibrahimovic non punge

dal nostro inviato

Enrico Currò

19 Ottobre 2021

Giroud troppo solo, Ibra non lascia tracce

Né ha colpito Giroud, disarmato anche dalla solitudine cui lo ha costretto il richiamo in copertura del teorico trequartista Krunic: una sola volta il centravanti francese ha potuto spaventare Diogo Costa, su un cross, e non lo ha spaventato affatto. I tre ingressi intorno all’ora di gioco – Ibrahimovic, Kalulu e Romagnoli – hanno di poco preceduto il gol, che era tuttavia già abbondantemente maturo: si trattava di correzioni tattiche opportune. Bakayoko è a sua volta entrato dopo lo svantaggio, per Tonali, e non ha modificato lo squilibrio. Della mezz’ora abbondante del quarantenne Ibrahimovic la traccia più vistosa è stata un’ammonizione. Tra due settimane, forse, toccherà a lui ferire la fronte del Porto.

Porto-Milan 1-0 (0-0)
PORTO (4-4-2):
D.Costa; Joao Mario, Mbemba, Pepe, Wendell (46′ Sanusi); Otavio (92′ Grujic), Uribe, S.Oliveira (66′ Vitinha), Diaz; Taremi (84′ Martinez), Evanilson (66′ Corona). A disp.: Marchesin, Marcano, Cardoso, Bruno Costa, Grujic, F.Conceicao, Fabio Vieira, Pepè. Allenatore: S.Conceicao.
MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Calabria, Kjaer, Tomori (58′ Romagnoli), Ballo-Tourè (58′ Kalulu); Tonali (66′ Bakayoko), Bennacer; Saelemaekers, Krunic (82′ Maldini), Leao; Giroud (58′ Ibrahimovic). A disp.: Jungdal, Gabbia, Bakayoko. Allenatore: Pioli.
Arbitro: Brych (Germania)
Reti: 64′ Luis Diaz
Ammoniti: Sergio Oliveira, Tomori, Giroud, Matheus, Kalulu, Ibrahimovic, Leao

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