Una marea bandiere palestinesi, cori, musica e testimonianze hanno invaso oggi piazza di Porta San Paolo, a Roma, dove oltre 15 mila persone secondo gli organizzatori, si sono radunate per la manifestazione “Non in mio nome, dalla parte del popolo palestinese”. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Schierarsi, ha unito artisti, attivisti, giornalisti e cittadini in un grande evento di solidarietà con Gaza e la Cisgiordania. La manifestazione, nata per esprimere solidarietà al popolo palestinese e raccogliere fondi per le attività di Medici Senza Frontiere nella Striscia di Gaza, ha unito musica, testimonianze, interventi politici e momenti di forte impatto emotivo.
Fin dal primo pomeriggio, la piazza si è animata di bandiere palestinesi, cartelli e cori. Sotto un sole cocente, giovani, famiglie, studenti e attivisti si sono radunati per chiedere giustizia e pace per Gaza e la Cisgiordania. L’atmosfera si è fatta ancora più intensa quando, a sorpresa, è salito sul palco il rapper italo-tunisino Ghali. L’artista ha eseguito una versione acustica del suo brano Casa Mia, lanciando un messaggio di speranza: “In un momento in cui sta accadendo una delle più grandi ingiustizie della storia, vedere una piazza così piena e così attiva mi riempie il cuore. Penso sia molto importante ripartire dalla cultura e dall’educazione. Abbiamo le vere armi in mano noi, possiamo partire da noi”.
Sul palco si sono alternati numerosi artisti e attivisti: Daniele Silvestri, Alessandro Mannarino, Margherita Vicario, Moni Ovadia, Rula Jebreal, Francesca Albanese (relatrice ONU per i diritti umani nei territori palestinesi), Alessandro Di Battista, Sigfrido Ranucci e Peter Gomez. A condurre l’evento è stata Martina Martorano. Gli interventi si sono susseguiti tra musica, video, testimonianze e appelli alla mobilitazione.
Uno dei momenti più forti è stato l’intervento di Moni Ovadia: “Mi hanno accusato centinaia di volte di essere antisemita, io che sono nato ebreo. Se essere antisemita vuol dire essere a fianco del popolo palestinese, io lo sono volentieri”. Le sue parole hanno suscitato un lungo applauso, seguito dal grido collettivo “Free Palestine!”. Ovadia ha poi aggiunto: “È l’ideologia sionista ad aver prodotto il genocidio. Un’ideologia criminale, di sopraffazione e di morte”.
A chiudere la manifestazione è stata Maya Issa, presidente degli studenti palestinesi in Italia, accolta con calore. Il suo intervento ha ribadito l’importanza di dare voce al genocidio palestinese e di non restare indifferenti. La giornata si è conclusa con le esibizioni di Silvestri e Mannarino e con un ultimo, potente grido dalla piazza: “Palestina libera!”.