Collisione della petroliera nel Regno Unito, un arresto per negligenza grave

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GRIMSBY (INGHILTERRA) – C’è un arresto per “omicidio colposo per grave negligenza”, dopo la clamorosa collisione tra una petroliera legata al Pentagono americano e una nave cargo avvenuta nella mattinata di lunedì 10 marzo nel Mar del Nord a pochi chilometri dalla costa nord-orientale inglese. A finire in manette è stato il capitano della portacontainer Solong: è stata infatti la nave cargo a urtare violentemente, e a forte velocità, la Stena Immaculate, che era ancorata e trasportava kerosene per l’esercito Usa stazionato in Europa.

Di che cosa è accusato l’arrestato

Le accuse parlano di omicidio colposo perché pare che non ci sia più niente da fare per l’unico marinaio disperso, appartenente all’equipaggio della Solong. Le ricerche sono state ufficialmente sospese e a questo punto le autorità inglesi hanno fatto capire di non avere più speranze di ritrovarlo vivo. Secondo quanto riferito dal portavoce del primo ministro britannico Keir Starmer stamani, “al momento non ci sono indicazioni di un attacco premeditato” alla petroliera svedese battente bandiera americana. Insomma, almeno ufficialmente, sinora tutto porta a una tragica fatalità, forse a causa di una distrazione e/o di un guasto.

La presenza di cianuro

Almeno, c’è una buona notizia. Pare che la Solong non trasportasse “cianuro di sodio in 17 diversi container”, come invece era stato sostenuto ieri da alcune indiscrezioni. “Non è così, si tratta di informazioni sbagliate”, risponde oggi in un comunicato a Repubblica Erst Russ, la società tedesca proprietaria della nave cargo battente bandiera portoghese, “a bordo la Solong aveva soltanto 4 container che in passato avevano trasportato quel tipo di cianuro, ma non in questa circostanza. In ogni caso, siamo sempre pronti a collaborare con le indagini”.

Se confermato, si tratterebbe di uno sviluppo confortante: il cianuro di sodio, sostanza altamente tossica, a contatto con l’acqua rappresenterebbe una minaccia molto grave per la fauna marina ma anche per l’aria. In alcune circostanze, potrebbe sprigionare una nuvola di gas tossica che a quel punto potrebbe mettere in pericolo gli uccelli e forse anche gli umani. Sinora, però, non ci sono state indicazioni in questo senso, come confermato dalle rilevazioni sulla qualità dell’aria a Grimsby e Hull, le due principali città più vicine al luogo dell’incidente, nel Mar del Nord a circa 12 chilometri dalla costa nord-orientale inglese. Tuttavia, le possibilità di disastro ambientale restano elevate.

Le minacce per l’ambiente

È probabile che la petroliera Stena Immaculate stia già perdendo il kerosene a bordo, sebbene questo tipo di carburante sia meno inquinante di altri, perlomeno a lungo termine. Ed entrambe le imbarcazioni potrebbero rilasciare il diesel che utilizzavano per muoversi. Inoltre, sino a qualche ora erano fa ancora in preda alle fiamme. Ora gli incendi sulla Stena sembrano essere stati spenti, non così per la nave cargo, che continua a bruciare a oltre 24 ore dall’incidente. Proprio la Solong potrebbe affondare presto al largo delle coste inglesi. Così la pensa Mike Kane, sottosegretario ai Trasporti del governo britannico: “Continua ad inabissarsi, è difficile che resti a galla a lungo”. Tuttavia la ministra dei Trasporti Heidi Alexander ha poi fatto sapere che nessuna delle navi dovrebbe affondare.

Mentre, secondo le prime stime degli esperti, la petroliera potrebbe invece evitare l’affondamento, grazie al doppio scafo (interno ed esterno) e serbatoi multipli invece di uno singolo, che bloccano il diffondersi dell’acqua a bordo. Tutte norme di sicurezza introdotte alla fine degli anni Novanta per le imbarcazioni lunghe oltre 150 metri.

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