Ucraina – Russia, le news dalla guerra oggi. Kiev annuncia: “Abbiamo i dati personali dei mercenari della Wagner”

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Se la Russia nega gli abusi e le esecuzioni all’origine della fossa comune di Izyum denunciando la scoperta come l’ennesima messinscena, il Dipartimento di inchiesta della polizia nazionale ucraina aggiunge un altro tassello al racconto di questo nuovo capitolo del male. “Nella stazione di polizia di Izyum, che l’esercito russo ha trasformato nella sua base, come in altre città della regione di Kharkiv, i russi hanno disposto una prigione e una stanza per le torture” fa sapere via Facebook Sergey Bolvinov, capo del Dipartimento, spiegando che gli investigatori hanno trovato, tra gli strumenti di tortura, “cavi elettrici”. “Nelle buie camere del seminterrato, le persone trascorrevano diverse settimane o mesi”.

Ma un altro importante annuncio arriva dal ministro della Trasformazione digitale di Kiev, Mikhail Fedorov: “L’esercito informatico dell’Ucraina ha ottenuto tutti i dati personali dei mercenari della Compagnia Militare Privata (russa) Wagner, hackerandone il sito web”. “Abbiamo tutti i dati personali dei mercenari! – esulta Fedorov su Telegram -. Ogni carnefice, assassino e stupratore dovrà affrontare una severa punizione. La vendetta è inevitabile!”.

Nell’ormai consueto videomessaggio serale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aggiorna sulla regione di Kharkiv, dove “stiamo stabilizzando la situazione, mantenendo le nostre postazioni. In modo fermo. Così fermo che gli occupanti sono nel panico in modo tangibile. Abbiamo avvertito che i soldati russi in Ucraina hanno solo due opzioni: scappare dalla nostra terra o arrendersi”. Stesso bivio per i collaborazionisti. “O proveranno a scappare, e resterà da vedere se la Russia li lascerà entrare nel suo territorio, o saranno condannati secondo l’attuale legge dell’Ucraina”.

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Le autorità delle autoproclamate repubbliche separatiste del Lugansk e del Donetsk in Ucraina hanno lanciato oggi un appello ai rispettivi leader, Leonid Pasechnik e Denis Pushilin, a “indire immediatamente un referendum” per l’annessione alla Russia. Lo riporta Ria Novosti, secondo cui anche anche il vice capo dell’amministrazione della regione di Kherson, Kirill Stremousov, ha riferito di richieste simili da parte dei residenti locali. La replica di Kiev è giunta con il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak. “I propagandisti russi ritengono che i ‘referendum’ siano una panacea. Ho brutte notizie. C’è un consenso globale e un diritto internazionale. È inequivocabile: Il Donetsk, il Lugansk, la Crimea sono Ucraina. Qualsiasi tentativo di ridipingere le bandiere è una finzione che non cambierà nulla per noi né per i nostri partner”, ha scritto su Twitter.

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