Covid Italia, bollettino del 2 agosto: 64.861 nuovi casi e 190 morti

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Nelle ultime 24 ore in Italia sono 64.861 i nuovi contagi da Covid, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano stati 18.813. Le vittime sono 190 , in aumento rispetto alle 121 di ieri. Il tasso è al 18,3%, in lieve aumento rispetto a ieri quando era al 17,8%. Martedi della scorsa settimana erano stati poco più di 88.000.Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 354.431 tamponi. Sono invece 386 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, dodici in meno rispetto a ieri, mentre gli ingressi giornalieri sono 38. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 10.245 , rispetto a ieri 282 in meno.

La regione con il maggior numero di casi (8.860) è la Lombardia, davanti a Veneto (8.009), Campania (6.072), Puglia (5.315) e Lazio (5.008). Il numero totale dei casi da inizio pandemia sale a 21.124.644.I dimessi/guariti sono 89.955 (ieri 41.129) per un totale da inizio pandemia di 19.722.540, gli attualmente positivi sono 25.046 in meno (ieri -21.730) per un totale di 1.229.707. Di questi, 1.219.076 figurano in isolamento domiciliare. 

Frena la discesa dei casi

Dati anche più oggi decisamente più bassi rispetto allo stesso giorno della settimana precedente anche se la curva della discesa sembra cominciare ad appiattirdi. L’ananalisi è di Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).”L’analisi delle differenze settimanali dell’incidenza dei positivi nelle ultime settimane indica nella maggioranza delle 107 province italiane una frenata della decrescita, se non l’inizio di una fase di stasi”, osserva l’esperto. Questo “suggerisce che ci siano cause comuni, verosimilmente legate all’aumento dei contatti per via degli spostamenti vacanzieri e delle attività estive”.Sebastiani osserva inoltre che “il fenomeno è più evidente in circa il 40% del totale delle province. 

Tutti i grafici e le mappe sull’epidemia

La Ue acquista un nuovo vaccino

Hera, l’autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, ha siglato un contratto quadro per acquistare fino a 250 mln di dosi del vaccino anti Covid-19 della casa farmaceutica Hipra Human Health, con sede a Girona, in Catalogna (Spagna). Partecipano all’accordo 14 Stati: il contratto renderà le dosi disponibili “rapidamente”, non appena il vaccino sarà stato valutato positivamente dall’Ema. “Con i contagi da Covid-19 in aumento in Europa – dice la commissaria alla Salute Stella Kyriakides – dobbiamo assicurare la massima preparazione ora che ci avviamo verso l’autunno e l’inverno. Il vaccino di Hipra aggiunge ancora un’altra opzione a complemento del nostro ampio portafoglio di vaccini per i nostri Stati membri e i nostri cittadini”.

Il contratto quadro con Hipra si aggiunge a quelli già siglati con AstraZeneca, Sanofi-Gsk, Janssen Pharmaceutica NV, BioNtech-Pfizer, Moderna, Novavax e Valneva. Finora la strategia vaccinale dell’Ue ha assicurato la fornitura di 4,2 mld di dosi di vaccini anti-Covid. I Paesi partecipanti possono decidere di donare vaccini ai Paesi a basso e medio reddito o di ridirezionarli verso altri Stati membri. Il vaccino di Hipra, basato su proteine ricombinanti, è attualmente in rolling review all’Ema: viene sviluppato come booster per persone già immunizzate con almeno 16 anni di età. Viene conservato in normali frigoriferi, ad una temperatura compresa tra +2 e +8 gradi Celsius.

La protesta dei genitori per l’assenza di ventilazione a scuola

“La scuola viene di nuovo presa in giro e trattata come l’ultima ruota del carro della società. Mai “non azione” di governo fu più irresponsabile”. E’ quanto afferma all’Adnkronos Daria Cascarano, presidente del ‘Comitato art.34 genitori per la scuola’ lamentando la mancata istallazione di impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) nele aule scolastiche a circa un mese dall’avvio del nuovo anno scolastico. Secondo Cascarano, infatti, al di là della “inadeguatezza” del “nostro sistema scolastico nella sua modalità educativa, non avviare nemmeno un più deduttivo e semplice adeguamento dei nostri impianti scolastici è da delinquenti!”.

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