Grillo cede, si va verso il voto per la deroga al doppio mandato

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MILANO – Il M5S ha 24 ore per decidere, Beppe Grillo domani sarà a Roma e si racconta che il garante è stato (quasi) convinto: sì alla votazione per la deroga ai due mandati. Una scelta repentina dovuta alle urgenze siciliane: entro giovedì il Movimento dovrà decidere qual è il proprio candidato in corsa per le primarie siciliane con Pd e sinistra e il nodo è legato al destino di Giancarlo Cancelleri.

Il caso Sicilia

Le parole del viceministro alle Infrastrutture, ieri, hanno colpito nel segno: “Se in Sicilia va male il M5S è finito, a Roma lo sanno bene”, ha spiegato. Storicamente infatti il voto siciliano ha anticipato gli eventi nazionali, perlomeno per i 5 Stelle. Le gravi difficoltà che sta vivendo il partito impongono quindi una decisione rapida e netta; Conte era orientato a rinviare la questione dei due mandati a tempi migliori, dopo la dolorosa scissione di Luigi Di Maio, ma l’affare Cancelleri ha cambiato tutto. Perché è lui l’uomo forte in Sicilia, già due volte candidato presidente, ma non può correre di nuovo senza una deroga. Il Movimento – è il ragionamento – può permettersi di fallire anche questo voto dopo il drammatico flop di queste amministrative e la successiva spaccatura? Serve quindi affidarsi all’usato sicuro per provare a non sfigurare e per poterlo fare occorre cambiare la regola a cui invece il garante tiene tanto.

Mercoledì la possibile votazione sui due mandati

Come detto il tempo stringe e quindi se tutto va come deve andare, già martedì potrebbe venire annunciata la votazione sul sito sulla questione dei due mandati, per votare poi il giorno successivo e infine dare il via libera a Cancelleri giovedì. Il terrore dell’oblio sta giocando un ruolo fondamentale in questa faccenda. I sondaggi delle ultime ore raccontano di un M5S al di sotto della soglia psicologica del 10 per cento dopo l’addio del ministro degli Esteri e, al di là del ragionamento probabilmente di convenienza personale fatto da Cancelleri due giorni fa, l’impressione generale è che sia effettivamente così: andare male in Sicilia significherebbe assistere all’antipasto del disastro finale nel 2023.

Questa sera c’è stato un Consiglio nazionale a cui ha partecipato con un saluto lo stesso Grillo, non si è entrati nello specifico dei due mandati ma l’argomento tiene banco ormai da diversi giorni: se si sceglierà di consultare gli iscritti con il voto online, molto dipenderà da come verrà posto il quesito e se Conte (e Grillo) prenderanno una posizione per il sì o il no al superamento con una deroga. Sarà anche questo uno degli argomenti sul tavolo di domani, perché la storia dei 5 Stelle lo insegna: il tipo di esposizione dato ad un quesito per gli iscritti spesso ne condiziona l’esito.

A prescindere da come andrà a finire, il dilemma del secondo mandato produrrà scontenti e magari addii, tra quelli al primo mandato o tra quelli al secondo. “Grillo cederà e sarà l’ultima giravolta”, quasi pregusta il finale il capogruppo al Senato di Insieme per il futuro, Primo Di Nicola.

Giarrusso e il suo nuovo soggetto politico

Sul fronte degli ex, altra novità: a Palermo domattina (lunedì) Dino Giarrusso presenterà il nuovo soggetto politico meridionalista fondato assieme all’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, anche in questo caso con un occhio speciale alla Sicilia, dove la coppia spera di rubare voti in libera uscita dei 5 Stelle.

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