Covid in Italia, il bollettino del 25 giugno: 56.386 casi e 40 morti

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I casi continuano ad aumentare sia rispetto a ieri (erano stati 55.829), sia rispetto a sabato scorso (34.978). Ieri i decessi erano stati 51. Con 258.456 tamponi, il tasso di positività scende al 21,8% (-1,6%). Invariato il numero di posti occupati in terapia intensiva rispetto a ieri (225 in totale). Crescono invece i ricoveri: +137, per un totale di 5.342.

La regione con il maggior numero di casi è la Lombardia con 8.115 contagi, seguita da Lazio (+6.992), Veneto (+6.613), Campania (+5.908) ed Emilia Romagna (+4.546). I casi totali dall’inizio della pandemia arrivano a 18.184.917. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 31.532 (ieri 30.753), per un totale che sale a 17.313.380. Gli attualmente positivi sono 25.301 in più (ieri +25.606) per un totale che sale a 703.479.

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Sileri: “Casi in aumento ma non si va verso nuove restrizioni. L’ondata durerà qualche settimana”

“Ci troviamo in presenza di un aumento importante dei casi, ma molto meno significativo a livello di ricoveri ma non credo che andremo verso nuove restrizioni”. Così il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri commentando l’attuale fase della pandemia ai microfoni di Sabato anch’io, sulle frequenze di Rai Radio Uno.

“Certo – dice – i numeri delle infezioni stanno salendo, ma negli altri Paesi europei dove questa ondata è arrivata prima dell’Italia i casi si stanno stabilizzando, il che ci porta a pensare che anche questa ondata come le precedenti avrà una durata di qualche settimana e poi andrà a spegnersi. Con l’aumento dei casi è logico che salgano proporzionalmente anche i ricoveri, ma oggi ci troviamo in una situazione completamente diversa da quella dell’anno scorso: quasi 50 milioni di italiani hanno completato il ciclo vaccinale, 40 milioni hanno fatto anche la terza dose, e per chi è vaccinato sappiamo che le forme gravi della malattia sono molto meno probabili”.

Il virus è mutato, spiega Sileri. “Alcuni esperti ritengono che Omicron vada considerato un virus diverso dal Sars-CoV-2, meno aggressivo anche se più contagioso, ma ad essere cambiato è anche il profilo immunologico della popolazione, che in questi due anni ha conosciuto il virus, o naturalmente attraverso l’infezione, o artificialmente con la vaccinazione, o con entrambi”, afferma il sottosegretario alla Salute. Riguardo alla campagna di vaccinazione, Sileri aggiunge: “Già oggi un secondo richiamo è indicato per gli over 80 e per i pazienti con fragilità, ed in autunno, con la disponibilità di un vaccino aggiornato alle varianti prevalenti, si potrà avviare una campagna vaccinale preventiva simile a quella anti-influenzale, ma con una raccomandazione più forte per le categorie a rischio vista la maggiore severità e contagiosità del Covid rispetto all’influenza. In una prospettiva di endemia, ovvero di convivenza col virus, credo che questa diventerà la prassi: una dose di richiamo ogni anno all’inizio della stagione fredda”.

Iss, salgono le reinfezioni: sono l’8,4%

Sale nell’ultima settimana la percentuale di casi di reinfezione da covid. Lo riporta l’Iss nel suo report esteso. Negli ultimi sette giorni la percentuale sui casi segnalati risulta pari a 8,4%, in aumento rispetto al 7,5% della settimana precedente. Il rischio è maggiore nei non vaccinati, nelle femmine rispetto ai maschi e nelle fasce di età più giovani.

Iss, in forte aumento casi non notificati

Nel corso dell’ultima settimana risultano in aumento il numero di casi segnalati e le ospedalizzazioni mentre i ricoveri in terapia intensiva e decessi risultano ancora in diminuzione. E’ quanto emerge dal Report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, secondo cui tuttavia “in questa fase, caratterizzata dalla circolazione di varianti altamente trasmissibili, c’è verosimilmente stato un forte aumento della quota di persone che hanno avuto un’infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza per motivi legati a fenomeni di sottodiagnosi o autodiagnosi”.
Questo potrebbe portare “alla sottostima del tasso di incidenza, e quindi del rischio relativo, ed efficacia vaccinale”.
Stabile rispetto alla settimana precedente la percentuale di casi segnalati con stato clinico iniziale asintomatico (70%).

Iss, booster previene 54% contagi e 86% casi gravi

L’efficacia del vaccino (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati sui non vaccinati) nel periodo di prevalenza Omicron (dal 3 gennaio 2022) nel prevenire i contagi da Sars-CoV-2 è pari al 54% in chi ha avuto la dose booster (40% nei 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 31% tra i 91 e 120 giorni, e 46% oltre 120 giorni).
Sulla malattia severa è all’86% nei vaccinati con dose booster (69% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 68% da 91 e 120 giorni, e 71% da oltre 120 giorni). Lo evidenzia l’Istituto superiore di sanità nel rapporto esteso pubblicato oggi.

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