Basket, Draft Nba: Paolo Banchero prima scelta, selezionato da Orlando Magic

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ORLANDO – Nonostante il completo viola su sneaker paillettes, Paolo Napoleon Banchero ha fatto il suo ingresso nella Nba con le stimmate del predestinato da prendere seriamente: il ragazzo italoamericano di 19 anni, nato a Seattle, è stato selezionato al numero uno del Draft. Andrà agli Orlando Magic, che avevano il diritto alla prima chiamata. Sedici anni dopo Andrea Bargnani, scelto dai Toronto Raptors, un altro italiano sale sul podio più alto del campionato di basket più importante al mondo. “Per me è una sensazione fantastica, sono super felice – confessa davanti a uno stuolo di giornalisti – essere chiamato per prima, è una sensazione incredibile. Io sono orgoglioso di avere origini italiane. Sono uno che non ha pianto mai di gioia, avevo detto a tutti che non avrei pianto, ma stavolta sentivo che sarebbe successo e non sarei riuscito a fermarmi”.

Draft Nba, la notte di Paolo Banchero e delle nuove stelle

di
Massimo Basile

23 Giugno 2022


Per una volta i bookmakers hanno avuto ragione sugli analisti. Le agenzie di scommesse avevano abbassato la quota di Banchero al numero uno, passando in due giorni da 9 a 1, a 2-1. Il grande favorito della vigilia, Jabari Smith Jr., stellina di Auburn, è stato selezionato al numero 3, dagli Houston Rockets, il numero due, Chet Homgren, ha confermato la propria posizione ed è andato agli Oklahoma City Thunder. Dei Big Three, Banchero era considerato il più pronto, non solo fisicamente, ma per il grande lavoro in difesa che ha portato avanti a Duke, con il maestro, coach Mike Krzyzewski. “Gli devo tutto – aggiunge – mi ha dato consigli ogni giorno, su come lavorare in entrambe le zone del campo, come migliorare i dettagli”. Il suo vestito Dolce & Gabbana è solo una eccezione per la serata più importante della sua vita. “Me lo ha dato Dolce – spiega – In ogni caso i miei genitori sono sempre stati molto bravi a gestire i soldi, per questo anch’io sono come loro”.

Vent’anni fa Orlando scelse come numero uno Shaquille O’Neal. L’anno dopo Chris Webber, poi dato ai Golden State Warriors. Nel 2004, i Magic scelsero Dwight Howard. Banchero segue la scia dei più grandi, coronamento di una crescita straordinaria, culmine di una serata in cui è stato trattato da star find all’inizio. Prima la passerella d’onore, poi il suo volto apparso sul maxischermo, gli applausi dei fans. Il Draft Nba è il migliore spettacolo prima che cominci lo spettacolo. E’ il momento in cui si esce dall’umanità terrena che affolla l’arena per salire nell’Olimpo, privilegio che toccherà, come ogni anno, a pochi eletti. Mentre dagli altoparlanti arrivava a palla il brano ‘Lose Control’di Missy Elliott e le ragazze del gruppo Brooklynettes ballavano una specie di lap dance, i corridoi del Barclays Center, casa dei Brooklyn Nets, si erano ben presto affollati di tifosi e di giovani in attesa di essere chiamati al draft. Molti dei futuri campioni erano accompagnati dalle famiglie, indossavano tutti vestiti sgargianti, colori che andavano dal turchese all’aragosta, con incursioni su completi color panna. E il purple di Banchero. Per il resto, questo era il classico posto dove bastava essere giovani e molto alti e trovarsi in mezzo alla folla per attirare l’attenzione, anche se si era solo tifosi venuti a vedere l’evento.

Il Draft si è confermato uno spettacolo planetario, seguito da 214 Paesi e televisioni di trentuno lingue. Il campionato appena concluso è stato l’ottavo consecutivo con almeno cento giocatori internazionali. Negli ultimi dieci Draft sono stati 26 i giocatori non americani selezionati tra i primi dieci, di cui tredici tra i primi cinque. Il primo “straniero” scelto al numero uno era stato Mychal Thompson, delle Bahamas, seguito sei anni dopo dal gigante nigeriano Hakeem Olajuwon, il giamaicano Patrick Ewing e Tim Duncan, dalle Isole Vergini. Nel 2006 era toccato a Bargnani, primo europeo della storia. L’ultimo era stato Deandre Ayton, Bahamas, nel 2018. Tecnicamente Banchero è americano, ma è italiano e lui si sente tale per primo. Otto minuti prima del via ufficiale della serata tutte le future stelle avevano ricevuto l’onore della passerella d’apertura. Anche Paolo aveva fatto il suo ingresso sul palco, tra i primi, accompagnato dai genitori, per poi accomodarsi nella ‘room’ nobile dei giocatori, quella con i tavoli rotondi. Lì è cominciato il conto alla rovescia che lo ha portato, poco dopo, sul palco, come stella assoluta. Cosa resta? Un messaggio per tutti quelli che sognano di seguire la sua strada: “Non pensate troppo in là – dice – concentratevi su quello che dovete fare, giorno per giorno. Il resto lo farà il destino”.

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