Con le nuove regole varate dal governo sulla gestione della pandemia, resta in vigore il sistema di cambio di colori delle regioni. Il meccanismo delle zone di rischio resta intatto nella definizione degli indicatori di rischio (incidenza dei contagi, tasso di occupazione di terapie intensive e ricoveri ordinari) ma cambia totalmente nell’imposizione dei relativi divieti e restrizioni che varranno solo per i non vaccinati in zona bianca, gialla e arancione. Se invece qualche Regione dovesse finire di nuovo in rosso, allora scatterebbero le chiusure e le restrizioni varrebbero per tutti.
La principale novità riguarda la zona bianca dove, per i non vaccinati, scatterà comunque il divieto di accedere a bar e ristoranti al chiusi, palestre, cinema, teatri, stadi, discoteche, spettacoli e cerimonie. Niente obbligo di mascherina all’aperto che invece scatterà in giallo. In zona gialla e arancione nessuna chiusura né riduzione di capienza ma i relativi divieti scatteranno solo per i non vaccinati.
Friuli in giallo da lunedì, anticipato il decreto
Il decreto entrerà in vigore dal 6 dicembre ma visto che da lunedì 29 novembre il Friuli Venezia Giulia a causa dei dati sulle ospedalizzazioni scivolerà in zona gialla, il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, d’intesa con il governo ha deciso di anticiparne gli effetti: i divieti varranno solo per i No Vax e debutterà il Super Green Pass rilasciato a vaccinati e guariti dal Covid. Una mossa per evitare confusione e marce indietro.
Decreto Super Green Pass, Draghi piega Salvini: scontro con Lamorgese sul nodo dei controlli
di
Tommaso Ciriaco e Emanuele Lauria
24 Novembre 2021
Ecco come le regioni potranno cambiare colore: entreranno in fascia gialla con 50 casi settimanali per 100 mila abitanti, con il 15% di posti letto occupati nei reparti Covid, e il 10% di posti letto occupati nelle terapie intensive.
Si entra invece in fascia arancione con 150 casi ogni 100mila abitanti, il 30% di posti letto occupati nei reparti Covid e il 20% di posti letto occupati in terapia intensiva. Mentre le regioni entreranno in fascia rossa se avranno più di 150 casi per 100mila abitanti, il 40% dei posti letto occupati nei reparti Covid e il 30% dei posti letto occupati in terapia intensiva.
Obbligo vaccinale: dai professori alle forze dell’ordine, caccia a 200mila renitenti al vaccino
di
Viola Giannoli
24 Novembre 2021
Le ospedalizzazioni
Oggi in Italia il tasso nazionale di occupazione delle terapie intensive è 6% mentre è all’8% quello dei reparti Covid, ma l’ospedalizzazione è in crescita. La situazione più critica è in Friuli Venezia Giulia, con il 18% dei posti letto occupati nei reparti Covid e con il 15% nei reparti di terapia intensiva. Segue la provincia autonoma di Bolzano.
L’incidenza
Quanto all’incidenza secondo Gimbe ci sono già 18 province oltre 150 casi su 100mila abitanti. Si tratta di Trieste (674), Gorizia (492), Bolzano (442), Forlì-Cesena (311), Padova (274), Rimini (249), Aosta (248), Ravenna (214), Treviso (213), Venezia (213), Vicenza (200), Pordenone (186), Udine (183), Fermo (172), Ascoli Piceno (166), Belluno (162), La Spezia (162) e Imperia (160).