Atletico Madrid-Milan 0-1; Pioli ritrova il suo Messias, Ibrahimovic e compagni restano in corsa

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MADRID. Il Milan è ancora ben dentro la Champions, avendo completato un capolavoro in casa dell’Atletico, proprio dove nel 2014 cominciò il suo esilio settennale. Il contrappasso è del tutto meritato. Mentre Simeone si accartocciava in una tattica sempre più speculativa, mirando allo 0-0 che gli avrebbe garantito la qualificazione agli ottavi di finale col semplice pareggio all’ultima giornata contro il Porto (sconfitto dal Liverpool ad Anfield), Pioli ha osato tutto l’osabile e ne ha ricevuto il premio.

Atletico Madrid-Milan, le pagelle: Ibrahimovic magnifico altruista, Pioli fa scelte decisive

dal nostro inviato

Enrico Currò

24 Novembre 2021

È stato l’eterno Ibrahimovic, entrato al posto dell’infortunato Giroud, ad accendere la scintilla, ma il fuoco l’ha appiccato l’oggetto non più misterioso Messias, emerso al momento giusto dopo lunga assenza e rodaggio altrettanto laborioso. Il suo guizzo di testa su cross di Kessié, al tramonto della partita, ha annichilito il Cholo sconfitto dal suo stesso cholismo.

<<La cronaca della partita>>

La favola dell’ex fattorino, che in vista dei suoi quasi 31 anni si è regalato la gioia più grande della sua bizzarra carriera, s’iscrive di diritto tra le vicende più incredibili del calcio. È meno incredibile, ma ugualmente felice, la storia di Pioli, l’allenatore che a 56 anni mai aveva duellato in Champions e adesso intravvede lo spiraglio per entrare tra i primi 16 tecnici d’Europa. In verità tutto verrà deciso all’ultima giornata del girone di ferro, che cade il 7 dicembre, Sant’Ambrogio. Il Milan sa che dovrà battere al Meazza il Liverpool e sperare nel pareggio tra Porto-Atletico (o in una vittoria con scarto minimo degli spagnoli). Intanto, però, si è guadagnato appieno il diritto di sperare e anche l’eventuale spareggio di febbraio per l’Europa League, in caso di terzo posto, non è più così remoto.  

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24 Novembre 2021

Da subito il tifo del Wanda ha riscaldato lo stadio, nel gelo preinvernale, ma il Milan era già abbastanza caldo di suo. Le caratteristiche dell’Atletico, squadra parecchio attendista secondo i dettami di Simeone, si adattano particolarmente al gioco di Pioli, propositivo assai se l’avversario lo permette. Era già stato possibile constatarlo all’andata a San Siro, nel migliore primo tempo milanista in questa campagna di Champions, e la replica è puntualmente avvenuta. Malgrado la lieve modifica tattica – la linea difensiva a 4 è peraltro un’alternativa collaudatissima – Simeone ha volentieri invitato il rivale a scoprirsi, confidando nella teorica vulnerabilità di una difesa sprovvista di Tomori, Maignan e Calabria. Pioli non ha abboccato, accettando di buon grado, questo sì, il monopolio del pallone. Ne è uscito il più convincente approccio a una trasferta di Champions, però erano scariche le cartucce degli addetti al tiro, dal tenace quanto macchinoso Giroud allo svolazzante Brahim Diaz.    

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dal nostro corrispondente

Antonello Guerrera

24 Novembre 2021

Tuttavia il prodotto offensivo dell’Atletico, armato per un contropiede solo teorico, è stato del tutto irrilevante: è consistito in pratica nella puntata estemporanea in avanti con pallone recapitato in area a Griezmann, che lo ha lisciato. Né il suo partner Suarez è parso più ispirato. Ibra, in panchina, già scalpitava, fiutando la possibilità di salire da protagonista sul palcoscenico. L’evento si è concretizzato intorno a metà ripresa, complice l’infortunio muscolare di Giroud. Pioli ha utilizzato quattro cambi in contemporanea e la mossa hockeistica, con l’ingresso di Florenzi, Messias e Bakayoko insieme a Ibra (che finirà la partita dolorante), si è rivelata decisiva. Il prologo al gol è stato un tiro di Bakayoko a colpo sicuro, su fuga di Messias imbeccato da Ibra: il salvataggio di Savic ha solo ritardato la sconfitta di Simeone, battuto in primis dai suoi cambi da vero difensivista. Che il Cholo potesse finire sbeffeggiato dai tifosi del Milan, dentro il suo stadio, non era prevedibile. Invece è successo e non c’è proprio niente da eccepire. 

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24 Novembre 2021

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