Sampdoria-Milan 0-1: Brahim Diaz segna, Audero sbaglia. I rossoneri partono bene

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GENOVA – Il Milan ricomincia da dove aveva finito: una vittoria esterna preziosa e convincente per provare a costruire un’altra stagione ai vertici. L’anno scorso le partite lontano da San Siro concluse con i tre punti erano state ben 16, un record per la Serie A. E i rossoneri dimostrano di non aver dimenticato come si fa, nonostante gli addii in estate di Donnarumma e Calhanoglu e l’assenza per infortunio di due pezzi da novanta come Ibrahimovic e Kessie. Dal canto suo, il nuovo tecnico della Sampdoria Roberto D’Aversa può essere soddisfatto per il carattere mostrato dai suoi, che ci hanno provato fino all’ultimo, guidati dall’eterno Fabio Quagliarella.

<<La cronaca della gara>>

Le scelte degli allenatori

Stefano Pioli lancia dal primo minuto i due nuovi acquisti Maignan e Giroud. Solo panchina, invece, per Florenzi. Alle spalle del centravanti ex Chelsea agisce il terzetto Saelemakers-Brahim Diaz-Leao, che nei piani del tecnico rossonero ha il compito di muoversi molto per fare perdere i riferimenti alla difesa blucerchiata e aprire spazi alle discese dei terzini Calabria e Theo Hernandez. D’Aversa si affida invece alla vecchia guardia, anche perché finora il mercato in entrata langue. E i tifosi doriani – circa 5000 gli spettatori totali al Ferraris – lo ricordano a suon di fischi al patron Massimo Ferrero. Al centro dell’attacco agisce Quagliarella, che nella scorsa stagione ha tagliato il traguardo dei 100 gol in blucerchiato, con Candreva, Gabbiadini e Damsgaard ad assisterlo.

Milan subito in vantaggio

La strategia dell’allenatore rossonero si rivela azzeccata dopo appena nove minuti: alla sua prima volta da capitano rossonero, Calabria si ‘mangia’ un timido Augello e serve a centro area l’accorrente Brahim Diaz. Il fantasista ex Real Madrid non calcia in maniera irresistibile, ma Audero completa la frittata preparata dal suo compagno di reparto e para in maniera goffa, con la palla che rotola in fondo alla rete. Ma la Sampdoria è tutt’altro che arrendevole: un attivissimo Candreva costringe Theo Hernandez a essere più prudente del solito, e quando Quagliarella riesce a tirarsi fuori dalla marcatura dei ben più grossi Kjaer e Tomori apre spazi interessanti per i compagni. Al 17’ Gabbiadini va vicino al pareggio con la specialità della casa: la sua punizione dai 30 metri è potente e precisa, Maignan è in traiettoria e manda la palla sulla traversa.

I tre registi rossoneri

L’uomo in più del Milan è decisamente Brahim Diaz: il nuovo numero 10 ce la mette tutta per non fare rimpiangere Calhanoglu, agendo sì da trequartista ma spesso abbassandosi per fare il regista e fare partire l’azione. Quando non è lui a occuparsene, i gradi del regista vengono presi da Tonali, in moto perpetuo per farsi sempre trovare libero dai compagni. Con una nuova variabile: i lanci millimetrici di Mike Maignan, reattivo quando si tratta di parare e sempre pronto a innescare i propri compagni con il suo educato destro. Al 32’ Brahim Diaz sfiora la doppietta, quando raccoglie un delizioso assist di Giroud – un po’ fuori dalla manovra ma sempre pronto a lottare sui palloni alti – ma sul più bello si fa respingere il tiro da un provvidenziale intervento di Yoshida. Nella fase finale di un primo tempo giocato ad alta intensità, il Milan abbassa i ritmi e riesce ad andare al riposo in vantaggio.

Una ripresa a risparmio energetico

Considerando che siamo a fine agosto, i 24 gradi di Genova sarebbero l’ideale per giocare, ma i carichi della preparazione si fanno sentire per entrambe le squadre e il secondo tempo regala molte meno emozioni e ritmo. Le occasioni migliori per la Sampdoria nascono da eccessi di confidenza dei milanisti: al 52’ Theo Hernandez si avventura in un dribbling nella propria area ma Gabbiadini gli sfila il pallone e con il destro impegna Maignan. Poi l’attaccante sampdoriano si fa male alla caviglia e abbandona il campo in lacrime: il rischio è quello di una grave distorsione. L’altro mezzo regalo alla Samp lo fa all’84’ il subentrato Bennacer, salvato però dal compagno di reparto Tonali che impedisce la conclusione a Quagliarella.

Pioli chiude con melina e difesa rinforzata

Quando Pioli capisce che i suoi non ne hanno più, ordina di fare girare la palla per rifiatare e fare correre a vuoto gli avversari. In quest’ottica, a metà secondo tempo manda in campo Bennacer e Rebic per Brahim Diaz e un evanescente Rafa Leao. All’81’ fa il suo esordio anche Alessandro Florenzi, con compiti più difensivi rispetto a Saelemaekers. E nel finale Pioli toglie Calabria per Romagnoli e chiude con la difesa a 5 per minimizzare i rischi. La Sampdoria tenta l’assalto fino all’ultimo, ma va a sbattere sempre sul muro comandato da Kjaer e Tomori: per il quarto anno di fila, i blucerchiati chiudono con zero gol e zero punti dalla partita d’esordio. Ben diverso il morale in casa rossonera, i ragazzi di Pioli escono da Marassi con una vittoria che è un segnale a tutte le avversarie: dopo aver sognato lo scudetto per parte della scorsa stagione, quest’anno il Milan se la vuole giocare con più maturità e consapevolezza. Aspettando qualche altro rinforzo (Bakayoko?) nell’ultima settimana di mercato.

SAMPDORIA-MILAN 0-1 (0-1)
SAMPDORIA (4-2-3-1):
Audero; Bereszynski, Yoshida, Colley, Augello (26’ st Murru); Thorsby, Ekdal (41’ st Silva); Candreva, Gabbiadini (26’ st Verre), Damsgaard; Quagliarella. All. D’Aversa.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (43’ st Romagnoli), Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Krunic; Saelemaekers (36’ st Florenzi), Brahim Diaz (24’ st Bennacer), Rafael Leao (24’ st Rebic); Giroud. All. Pioli.
Reti: 9’ pt Brahim Diaz.
Recupero: 2’ e 4’.
Note: ammoniti Gabbiadini, Kjaer, Murru, Bereszynski.

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